Pagare un caffé con il Bancomat – ENRICA PERUCCHIETTI

Pagare un caffé con il Bancomat – ENRICA PERUCCHIETTI

Il rumore della monetina che tintinna sul bancone del bar per pagare la tazzina di caffè potrebbe non risuonare più tanto spesso.

L’avanzata degli strumenti di pagamento digitale sembra toccare anche importi di piccolissimo taglio.

Rappresenta una previsione costruita su dati e tendenze concrete.

In uno scenario profondamente cambiato sotto il profilo sociale ed economico, tre fattori spingono in modo deciso nella direzione di un sempre più diffuso utilizzo delle carte contactless o delle app presenti su smartphone anche nel caso di micro-pagamenti.

Caffè e bicchiere d’acqua, pasticcini e torte.

E se il volantino che spicca sopra i dolci non fosse sufficiente a chiarire le idee ai clienti, intervengono i camerieri: “Qui, non accettiamo i contanti”.

A Milano una catena di pasticcerie che conta altri tre punti vendita da settembre abolisce i contati nei loro locali.

Non si accettano monete o monetine, non hanno il resto e neppure la tradizionale cassa.

La contabilità è tutta telematica, scorre da un conto corrente all’altro.

È la prima catena di Milano “cashless”.

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