
Mindfulness: la gestione delle emozioni. Cristina Ombra

Per la rubrica ‘Pillole di ExtraMondo’, in onda ogni domenica alle 21, il blogger Enrico Pietra incontra la Dott.ssa Cristina Ombra, psicoterapeuta e istruttrice di mindfulness. ARGOMENTO DI OGGI: LA GESTIONE DELLE EMOZIONI e del corpo emotivo.
Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio suicidi della Fondazione Brf (Istituto per la ricerca in psichiatria e neuroscienze), in Italia ogni 16 ore una persona si toglie la vita. Particolarmente rilevante è la situazione tra i giovanissimi. Purtroppo, si registra un tentativo di suicidio al giorno. Se ne deduce una evidente difficoltà a riconoscere, accettare e gestire le emozioni da parte della maggioranza della popolazione. Il fenomeno si è acuito particolarmente a seguito della pandemia da Coronavirus. Infatti la pandemia ha spinto le persone a rivedere completamente le proprie abitudini e le modalità di intendere le relazioni sociali. Quali strategie utilizzare e quali tecniche possono esserci utili per procedere verso un migliore equilibrio interiore, in grado di reggere a cambiamenti epocali e a un’informazione massmediatica spesso volutamente ansiogena e terrifica?
COME UN VIAGGIO
Considero il “lavoro psicologico” come un viaggio e come tale può avere diversi itinerari, tutti percorribili, che conducono a scoperte diverse, tutte ugualmente interessanti. Ognuno di noi è così come è perché un motivo c’è.
Viaggiando alla scoperta di sé si può incontrare e conoscere la nostra personale “ragion d’essere” comprendendo così le nostre sofferenze, le nostre verità, i nostri bisogni… noi stessi. Il viaggio può compiersi a tutte le età e per svariati motivi.
Per ciascuna persona si apriranno percorsi di viaggio specifici sia per età sia per il motivo che ci induce a “partire” (ansia, difficoltà scolastiche, difficoltà relazionali, difficoltà nel rapporto con i figli e/o con il partner, separazioni, perdite, ecc.) sia per il tipo di viaggio (da soli, in coppia, con la famiglia, o con un piccolo gruppo). Passo a passo, nell’opportunità dell’incontro e del confronto che questo viaggio può offrire, può realizzarsi “la meraviglia” di incontrare se stessi senza veli. Possiamo imparare a dare un nome al nostro dolore. Possiamo imparare ad accogliere e accettare ciò che siamo e possiamo capire come cambiare, imparando ad accettare anche ciò che non può essere cambiato. (fonte www.cristinaombra.it)