;

Clicca per guardare il video

La rubrica Il Punto di Vista è a cura dello scrittore e giornalista Max del Papa e Beatrice Silenzi, direttore responsabile di Fabbrica della Comunicazione.

Chiesa e Prete Influencer: La Vanità Come Nuovo Dogma. Milano, Capitale Morale?

A Milano vi sono situazioni ormai al limite, spettacoli, ormai diventati una “normalità” che nessuno sembra più stigmatizzare, non solo intorno alla Stazione Centrale, ma ovunque. Grattacieli stile Dubai che coesistono con una desolante indifferenza verso il decoro pubblico, una contraddizione stridente che solleva interrogativi sulla reale natura di questa “capitale morale.”

Ma se la normalizzazione del degrado urbano ci inquieta, ancora più profonda è la perturbazione generata da fenomeni che toccano le fondamenta stesse dei nostri valori. Massimo ci introduce al “prete influencer,” una figura che vende integratori e si denuda sui social per mostrare i risultati, in un’esibizione di vanità che definisce il “peccato globale” della nostra epoca.

Questo sacerdote, con la sua estetica da influencer professionale, non solo vende prodotti, ma, secondo Massimo, “demolisce tutti i fondamenti, tutti i dogmi della religione cristianocattolica.” L’atteggiamento irrisorio nei confronti della preghiera, la derisione dei sacramenti e la risposta sprezzante alle critiche della Curia (“posso fare quello che voglio, andate a fare in culo, io ho da fare”) rivelano una spiritualità svuotata e convertita in spettacolo. Non più Cristo, ma Superman; non più penitenza, ma autocompiacimento.

Questo fenomeno, a detta di Massimo, è un sintomo della resa della Chiesa di fronte all’avanzata di altre religioni e ideologie. Una Chiesa opportunistica, affarista, che “non combatte più,” ma si limita ad “amministrare il soldo,” rassegnata a un destino ineluttabile.
Le liturgie coreografiche, come i giubilei dei giovani, o le trovate pubblicitarie come il prete che benedice all’uscita di un film horror, evidenziano un cristianesimo sempre più “affaristico, potente, ma molto meno penitenziale,” soprattutto in America, dove il confine tra fede e show business si fa sempre più labile.

Una Chiesa in Ritiro e un Papa Tra il Martello e l’Incudine

La figura del Papa attuale, Agostiniano, emerge come quella di un leader che “traccheggia,” un “papa democristiano” costretto a barcamenarsi tra le esigenze di una Chiesa in disarmo: una personalità debole, incapace di invertire la rotta segnata dai “13 anni di disastri bergogliani.”
Se Wojtyla, pur controverso, è stato un Papa decisivo nel rinsaldare la tradizione cattolica, Bergoglio ha fatto il contrario, “lasciando perdere la religione cattolica.”
Il successore si trova ora a gestire una crisi irreversibile, tra celibato, ingresso delle donne e posizioni climatiche, un “tutto il contrario di tutto” che testimonia la sua impotenza.

E intanto, il fenomeno si espande: dopo il prete influencer, emergono i “preti culturisti,” una chiara ostentazione di “vocazione omosessuale” con un’iconografia gay esplicita.
Questo mondo, dove la Chiesa ha taciuto di fronte a mostre blasfeme, cerimonie olimpiche sacrileghe e rappresentazioni della Natività irrispettose, sembra aver perso la sua autorevolezza.
“Non hanno solo taciuto, hanno detto che era bello, che era giusto così.” Un segnale inequivocabile di una resa, di una Chiesa che non si sente più in grado di sfidare le provocazioni, rassegnata alla consapevolezza che “non dura.”

L’Intoccabile Ilaria Salis: Democrazia Elitaria e Castale

Il discorso si sposta poi sulla politica, e in particolare sul caso di Ilaria Salis, la cui “impunità” è l’ennesima conferma di una democrazia occidentale diventata “elitaria, di casta.”
Il suo destino, infatti, sembra essere stato deciso non tanto dalla giustizia, quanto dalle dinamiche di potere e debito politico che legano i partiti.
L’intervento degli eredi Berlusconi, creditori di 100 milioni di Forza Italia, ha dettato la linea: “questa va salvata.” Una democrazia surreale dove le differenze ideologiche sono solo “estetiche,” di “target,” e dove una “super mega comunista” viene salvata dal partito erede del “più grande nemico giurato dei comunisti.”

“Sei dei nostri,” è la frase chiave. Non importa il passato, le condanne, le accuse di tentato omicidio. Se entri nel “giro degli intoccabili,” nel “liberismo finanziario burocratico dell’Unione Europea,” allora sei salvo. Questo meccanismo si replica in tutti gli ambiti: politica, giornalismo, cinema. L’elite italiana, descritta come “provinciale ma molto pesante, spocchiosa, patetica,” si annusa e si riconosce, indifferente alle ideologie. La “grande bellezza” non è più solo della sinistra “Pariolina delle terrazze,” ma è diventata il marchio di un’elite onnicomprensiva che banchetta insieme.

Del Papa conclude con un tono nichilista, chiedendosi perché le “forze del male non dovrebbero prevalere.” I segnali ci sono tutti, la tecnologia, diversa e più micidiale che mai, rende l’autodistruzione un’ipotesi concreta.
La Chiesa stessa, con il suo agire, sembra annunciare questa fine: “è inutile star lì a combattere, far finta di niente e amministrare il soldo, quello che resta.” Un Occidente in rovina, con una Chiesa che non offre più risposte ferme, ma solo ambiguità e compromessi. Dalla condanna del sesso al questionario sulle vaccinazioni e l’accoglienza dei migranti nei confessionali, il focus è cambiato, trasformando la fede in un “business.”

“Chi ha riscoperto la Chiesa cattolica? Gli atei,” afferma Del Papa, evidenziando il paradosso di un cattolicesimo laico che ha abbracciato la figura di Bergoglio, salvo poi dover fare i conti con un’irreversibilità che sembra premiare chi è “letteralmente fuori dalla grazia di Dio.”

Il video pubblicato è di proprietà di (o concesso da terzi in uso a) FABBRICA DELLA COMUNICAZIONE.
E’ vietato scaricare, modificare e ridistribuire il video se non PREVIA autorizzazione scritta e richiesta a info@fcom.it.