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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Focus Radio è cura della Redazione di Fabbrica della Comunicazione e realizzata a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile.

La domanda fondamentale da porsi è: l’IA è la fine del lavoro come lo conosciamo o l’alba di una nuova era di opportunità? 

La paura più viscerale e immediata è quella della disoccupazione tecnologica e se prima erano le mansioni manuali e ripetitive a essere a rischio, oggi l’IA generativa mette in discussione ruoli ad alta intensità cognitiva: programmatori, copywriter, analisti finanziari, persino illustratori e consulenti.
Per la prima volta, i cosiddetti “colletti bianchi”, professionisti con alti livelli di istruzione e creatività, si trovano sulla linea del fronte, vedendo strumenti capaci di generare codice, testi e analisi complesse in una frazione del tempo.

Gli algoritmi, addestrati su enormi moli di dati storici, possono ereditare e amplificare i pregiudizi umani, portando a decisioni discriminatorie in ambiti critici come le assunzioni o la concessione di crediti.
La privacy diventa un campo di battaglia, con sistemi di sorveglianza e raccolta dati sempre più sofisticati che, se usati impropriamente, possono trasformarsi in strumenti di controllo sociale o manipolazione dell’opinione pubblica, come dimostra la rapidità con cui le fake news possono essere create e diffuse.

Fermarsi alla sola narrazione del rischio sarebbe un errore di prospettiva che ci priverebbe della visione d’insieme.
La stessa automazione che minaccia alcuni lavori ne sta creando di nuovi, spesso più qualificati e stimolanti. 
Per i lavoratori esistenti, l’IA si presenta come un alleato potentissimo, un “copilota” in grado di farsi carico delle attività più ripetitive e noiose – dalla raccolta dati alla stesura di report – liberando tempo e risorse mentali per concentrarsi su ciò che è unicamente umano: il pensiero strategico, la creatività, l’empatia e il problem solving complesso. 

Le opportunità, inoltre, travalicano i confini dell’ufficio per toccare le fondamenta della nostra società. In campo sanitario, l’IA promette di accelerare la diagnosi di malattie, personalizzare le cure e sviluppare nuovi farmaci in tempi record.  La sfida più grande e più urgente è proprio questa: riprogettare i nostri sistemi formativi per preparare le nuove generazioni a lavori che oggi non esistono ancora, coltivando competenze trasversali e una capacità di apprendimento continuo (lifelong learning) che sarà la vera moneta del futuro.

La vera domanda è come governarla.
Il futuro non sarà una lotta tra uomo e macchina, ma una collaborazione in cui l’intelligenza umana guiderà quella artificiale. Abbracciare questa evoluzione con consapevolezza, preparazione e un approccio critico ma costruttivo non è solo un’opzione: è l’unica via per trasformare la paura in promessa e garantire che questa rivoluzione tecnologica si traduca in un progresso equo e sostenibile per tutti.

Focus Radio. L’essenziale, in profondità.

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