di GIORGIO PANDINI
Una rara e straordinaria visione ha rapito gli sguardi degli abitanti del Nord Italia nella notte tra l’11 e il 12 agosto, e poi con ancor maggiore intensità ieri, 12 agosto.
Un’aurora boreale dalle sfumature rossastre ha danzato sui cieli alpini: un fenomeno solitamente confinato alle latitudini più elevate.
L’evento di rara bellezza si è manifestato in concomitanza con il picco delle Perseidi, trasformando la notte in un doppio appuntamento celestiale per i fortunati osservatori.
Il motivo di questa inattesa apparizione è da ricondurre ad una potente tempesta geomagnetica che, inizialmente classificata come G3 (forte), ha invece superato in intensità, ogni previsione, raggiungendo la categoria G4 (severa) ieri pomeriggio intorno alle 17.
Questa intensificazione è stata la diretta conseguenza di multiple espulsioni di massa coronale dal Sole nei giorni precedenti, che hanno interagito con il campo magnetico terrestre.
Mentre le aurore boreali più comuni, visibili oltre il circolo polare artico, si presentano tipicamente con fasci di luce verde, il bagliore che ha avvolto le zone montuose del Veneto e della Lombardia, specialmente intorno alle 2 del mattino, era di un vivido colore rosso, simile a un’alba fuori stagione.
La colorazione insolita è dovuta all’altitudine in cui si verifica l’interazione tra il vento solare e l’atmosfera terrestre durante tempeste geomagnetiche di elevata intensità.
A queste maggiori altezze, è l’ossigeno atomico a reagire prevalentemente, generando le tonalità rosse; nelle aurore standard l’interazione con l’ossigeno molecolare a quote inferiori produce invece il classico colore verde.
Questo straordinario spettacolo sottolinea la potenza e l’imprevedibilità dell’attività solare, capace di portare fenomeni celesti normalmente lontani fino ai nostri orizzonti: un promemoria affascinante di quanto il nostro pianeta sia in costante dialogo con la sua solare Stella madre.