Riccardo Magnani – Scrittore e studioso del Rinascimento – esamina, con Beatrice Silenzi – Giornalista – i quadrati magici e il SATOR: qual è il loro giusto significato?

Il Sator, che normalmente viene letto come Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas ha un profondo significato che si lega all’Essenza Prima attraverso cui viene raccontato ciò che sottende alla vita e alle dinamiche dell’Universo.

Il quadrato del Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico. La giustapposizione delle parole, nell’ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra e viceversa.

La stessa frase palindroma si ottiene leggendo le parole del quadrato dal basso verso l’alto purché ogni riga sia letta da destra verso sinistra.

Purtroppo nel tempo – a causa di una mistificazione culturale – la narrazione di questo argomento è diventata nebulosa, confusa.

I quadrati magici sono l’espressione individuale dell’influenza che ogni Astro genera sull’Energia Cosmica, così da farla arrivare sulla Terra, a noi, in un’armonia ben definita.

Il Sator invece è la sintesi di quello che avviene nell’Universo.

Nel Quadrato l’uso dei palindromi e dei bifronte suggerisce proprio che ogni parola, come presenta due sensi di lettura, così offre doppie interpretazioni: quella di senso comune e quella traslata.

Secondo Aristotele, quando in una frase troviamo una metafora particolarmente complessa o un termine esotico poco conosciuto, allora siamo in presenza di un vero e proprio enigma.

Per quanto riguarda il metodo di lettura, il Quadrato può essere letto sia riga per riga, στοιχηδόν, sia in senso bustrofedico, a zig zag, βουστροφηδόν.

Le soluzioni sono perciò più di una. Ma tutte possono essere riunite in un’unica, armonica, visione cosmologica.

In epoca medievale le lettere del cittogramma furono anche inserite in una griglia che ci ricorda l’antico grifo, cioè una domanda enigmatica che prevedeva più soluzioni, e il cui significato era quello di “nassa”, “rete da pesca” per intrappolare il lettore.

Il doppio metodo di lettura ci fornisce una giustificazione di tutte le forme nelle quali il Quadrato fu nei secoli rappresentato, perché esso è sempre comunque leggibile e dotato di contenuto semantico.

Per quanto riguarda il Quadrato Sator, esso è la trasformazione in chiave cristiana di un più antico enigma, il Quadrato Rotas, la cui origine deriva invece dalla visione cosmogonica pagana.

Nel Quadrato cristiano viene evidenziata la figura del SATOR, il Seminatore, posto in posizione elevata a dominare il Creato, immagine che rimanda alla parabola evangelica del Seminatore.

Inoltre prende forza il simbolismo della croce formata dai due TENET.

Data la molteplicità dei possibili significati, il quadrato di Sator si potrebbe intendere come un anagramma anfibologo, contenente volutamente più chiavi di lettura che si rivelavano differentemente a seconda del livello di conoscenza e profondità del lettore.

Il lettore più superficiale si ferma ad una lettura letterale, afferrandone i significati simbolici: “Il seminatore, tiene, la falce, le opere agricole, le ruote”.

Una persona più profonda ne ha compreso l’anfibologia, trasferendola dalla sfera terrestre a quella celeste, cogliendo il legame tra seminatore agricolo e Seminatore celeste, scorgendo la lettura in “Il Creatore, tiene, il Grande Carro, le costellazioni, le stelle”.

Seguendo una chiave letteraria e filosofica, intuisce una nuova chiave, quella bustrofedica: “Dio, si prende cura, del Creato, come l’uomo si prende cura, dei suoi campi” (enigma-sator-rotas.it.)

L’iscrizione secondo Magnani, è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, sia in epigrafi lapidee sia in graffiti, ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi formulate.

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