di GIORGIO PANDINI

È di pochi mesi fa la notizia del busto di Bouchardon che, dato per disperso, era poi stato casualmente ritrovato nella piccola località di Invergordon in Scozia, finito ingloriosamente a fare da ferma porta.

In queste ore un’altra opera, ben più famosa, e dunque “pop” sotto ogni punto di vista, è stata inaspettatamente recuperata, dalla polizia francese.
Si tratta del busto di Jim Morrison, leader dei Doors, opera dello scultore croato Mladen Mikulin, collocato originariamente sulla tomba del cantante nel cimitero monumentale parigino di Pere-Lachaise nel 1981 a dieci anni dalla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose nella capitale francese.

Luogo frequentatissimo dagli amanti dell’arte, Pere-Lachaise ospita le sepolture di numerosi personaggi illustri dell’arte e non, basti ricordare Moliere, Vincenzo Bellini, Fryderyk Chopin, Georges Bizet, Oscar Wilde, Amedeo Modigliani, Maria Callas.
La tomba di Morrison in particolare, dal 1971 anno della sua scomparsa, è meta di un vero e proprio pellegrinaggio di fan devoti che hanno trovato nel Re Lucertola la figura di una guida, uno sciamano della cultura psichedelica degli anni ’60, morto a 27 anni come si conviene alle figure mitologiche della musica.

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Durante le visite la gente non si limitava a scattare foto o deporre fiori ed altri oggetti ricordo, i più agguerriti si premuravano di organizzare dei veri e propri festini a base di alcol e droghe, tanto che per porre fine a queste scorribande, il comune aveva dovuto assumere delle guardie per mantenere un certo decoro ed evitare che gli schiamazzi disturbassero il riposo eterno degli altri “ospiti”.

Ma veniamo al dunque.

Una radiosa mattinata di maggio del 1988 accadde un fatto imprevisto che non poteva passare inosservato: il busto in marmo di Jim era svanito!
Voci insistenti parlavano di un furto avvenuto nella notte ad opera di due persone fuggite poi con un motorino; vennero svolte sommarie indagini che si rivelarono infruttuose e l’opera fu data per dispersa.

The End?

No, perché, inaspettatamente, il suo ritrovamento è stato annunciato ora, dalla polizia francese, a distanza di ben 37 anni dalla sparizione con un post su Instagram!

Il recupero sarebbe avvenuto nell’ambito di un’indagine per frode da parte dalla Procura di Parigi.
L’annuncio definisce infatti la scoperta come “insolita”, soprattutto perché il busto è stato ritrovato in buon stato di conservazione, fatta eccezione di un lieve danneggiamento del naso e della bocca.

Tuttavia, viene detto, non era in condizioni eccellenti neppure al momento del furto, anzi, risultava già ingrigito e ricoperto di scritte e graffiti.
Eppure Benoît Gallot, attuale curatore del cimitero, scriveva che l’opera di Mikulin  era “per Père-Lachaise ciò che la Gioconda è per il Louvre”, un paragone decisamente esagerato e, come qualche purista dell’arte penserà, anche piuttosto irriguardoso.

Ora che è stato ritrovato, questo “capolavoro” pop verrà naturalmente ricollocato sulla tomba che gli appartiene, nel lugubre museo a cielo aperto, anche se le autorità non si sono ancora messe in contatto con Gallot.

Così, mentre il trambusto si diffonde sul web, per mettere in subbuglio appassionati e giornalisti di musica, par di sentire da qualche parte l’eco della caratteristica risata di Jim, fragorosa tra nuvole di fumo, peyote e sorsi di whiskey.
Alla salute, sciamano!