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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Anna Rita Iannetti.

Sentiamo spesso dire “fai un respiro profondo” o “prova a meditare” come soluzione rapida a stress e ansia. Eppure questa pratica è molto più di un semplice consiglio. È una potente chiave fisiologica che può trasformare il nostro modo di vivere e reagire alle sfide quotidiane.

Nella nostra civiltà occidentale, tendiamo a separare la mente razionale dal corpo. Crediamo di poter risolvere ogni problema con il pensiero, ma, come spiega la Dottoressa Iannetti, non possiamo “ordinare” al nostro cuore di battere più lentamente o al nostro stomaco di smettere di brontolare. Queste funzioni sono regolate dal sistema nervoso autonomo, che opera al di fuori del nostro controllo volontario.

Le nostre emozioni e i nostri pensieri ricorrenti, specialmente quelli negativi, innescano una reattività automatica nel corpo (stato ipersimpaticotonico): il battito cardiaco accelera, il respiro si fa corto e la fisiologia entra in modalità di allarme.
A lungo termine, questa condizione può portare a disregolazioni funzionali e persino a malattie croniche.

Tra tutte le funzioni autonome del nostro corpo, il respiro è l’unica che possiamo controllare volontariamente.
Modificando consapevolmente il ritmo e la profondità del nostro respiro, possiamo influenzare direttamente il sistema nervoso autonomo, attivando la sua controparte calmante, il sistema parasimpatico.

Imparare a respirare in modo lento e controllato permette di:

▪️Ridurre il battito cardiaco.

▪️Calmare la reattività istintiva del corpo.

▪️Liberare la mente razionale, che non è più “vampirizzata” dalla reazione fisica allo stress.

Questo ci consente di passare dal reagire impulsivamente a una situazione all’agire in modo lucido e consapevole. Diventiamo liberi di scegliere la nostra risposta, anziché essere schiavi di un automatismo.

Sebbene esistano molte tecniche, il principio di base condiviso dalla Iannetti è accessibile a tutti: la chiave è rendere questo nuovo modo di respirare un automatismo attraverso la pratica costante.

▪️Respirazione Lenta e Circolare L’obiettivo è rallentare drasticamente il ritmo, puntando a 4-5 respiri al minuto, a differenza dei 30 o più di una persona in stato d’ansia.

▪️L’Importanza del Diaframma
La respirazione deve essere principalmente diaframmatica. Spesso, a causa dello stress, questo muscolo è rigido e bloccato. Bisogna quindi sbloccarlo delicatamente, magari con l’aiuto di un fisioterapista o attraverso esercizi specifici come lo yoga.

▪️L’Espirazione è la Chiave
La fase più importante è l’espirazione. Deve essere lenta, completa e attiva. La Dottoressa Iannetti usa l’immagine di “strizzare delle spugne” a livello addominale e toracico per espellere tutta l’aria “viziata” e poco ossigenata. Solo così si può inspirare aria nuova e ricca di ossigeno.

▪️Trova un “Gancio”
Per facilitare il processo, si può associare la respirazione a una musica rilassante. Con il tempo, anche solo richiamare quella melodia nella mente aiuterà il corpo a entrare nello stato di calma desiderato.

Imparare a usare il respiro non è solo una tecnica, ma un vero e proprio atto di liberazione. Significa riappropriarsi di una capacità innata che permette di modificare il nostro stato interno, migliorare la salute e affrontare la vita non come vittime delle circostanze, ma come protagonisti lucidi e sereni delle nostre scelte.

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