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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Pillole di ExtraMondo è a cura del blogger Enrico Pietra qui in un’intervista con Paola Amadesi.
Tornano protagonisti i grandi sceneggiati del mistero della RAI con “ESP (Extrasensory Perception)” ed un debordante Paolo Stoppa nella parte del paragnosta olandese Gerard Croiset.
“ESP”, per la regia di Daniele D’Anza – maestro del mistero degli anni ’70 – fu probabilmente l’unico tentativo (perfettamente riuscito) compiuto dalla televisione di Stato di divulgare in maniera seria e scientifica (per quanto necessariamente fantasiosa, trattandosi di un prodotto di intrattenimento) certe facoltà paranormali come la psicometria e la retrocognizione di cui Croiset sembrava essere in possesso.
La stessa RAI fece poi ammenda, cinque anni dopo, con il negazionismo tout court di Piero Angela e della sua trasmissione “Indagine sulla Parapsicologia” del 1978.
Ma in quegli anni, soprattutto all’inizio dei ’70, grande era l’attenzione di produttori e sceneggiatori verso tematiche di confine.
La consulenza scientifica dello psicoanalista Emilio Servadio, le musiche di Egisto Macchi e le incredibili prove attoriali di tutti i protagonisti (provenienti in gran parte dal teatro, come era uso all’epoca), resero “ESP” una sorta di docufilm senza precedenti né successori, mirabile e intramontabile.
Se ne parla qui con la giornalista e scrittrice Paola Amadesi, specializzata nel filone del paranormale RAI e autrice di alcuni omonimi volumi dedicati proprio ai grandi titoli della televisione di Stato che fu.
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