Il percorso dell’ing. Felice Vinci – ricercatore e scrittore – è iniziato negli anni 90 e dopo molti anni di studi e ricerche, ha ricevuto molti accreditamenti accademici.

Nell’intervista realizzata da Beatrice Silenzi – Giornalista – l’ing. Vinci ritorna a parlare dei suoi libri su Omero e sulle civiltà megalitiche.

Il reale scenario dell’Iliade e dell’Odissea è identificabile non nel mar Mediterraneo, dove da adito ad innumerevoli incongruenze, ma dal Baltico.

Un clima sistematicamente freddo e perturbato, battaglie che proseguono durante la notte, eroi biondi intabarrati in pesanti mantelli di lana, fiumi che invertono il loro corso, il Peloponneso pianeggiante, isole e popoli introvabili, ma nell’Europa settentrionale.

La saga che ha dato origine ai due poemi proviene, come detto, dal Baltico e dalla Scandinavia, dove nel II millennio a.C. fioriva una splendida età del bronzo e dove sono tuttora identificabili molti luoghi omerici, fra cui Troia e Itaca.

Il rimando alla Grecia avviene in seguito alla fine dell’optimum climatico, quando i grandi navigatori nel XVI secolo a.C. fondano la civiltà Micenea.

Essi ricostruiscono nel Mediterraneo il loro mondo originario, in cui si erano svolte la guerra di Troia e altre vicende, conosciute comne della mitologia greca, perpetuando di generazione in generazione e trasmettendo poi alle epoche successive, il ricordo dei tempi eroici e delle gesta compiute dai loro antenati nella patria perduta.

La messa per iscritto di questa antichissima tradizione orale, avvenuta in seguito all’introduzione della scrittura alfabetica in Grecia, attorno all’VIII secolo a.C., ha poi portato alla stesura dei due poemi nella forma attuale.

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