di GIORGIO PANDINI

A dispetto dei numeri enormi che hanno fatto delle sue opere dei bestseller mondiali, Vadim Zeland rimane un autore di cui si sa davvero molto poco.

Le scarne note biografiche ci dicono che ha circa 46 anni, è russo, e che prima del crollo dell’Unione Sovietica si occupava di fisica quantistica e successivamente di tecnologie informatiche.

Nel 2004 pubblica il primo libro della sua trilogia sul Transurfing: “Lo Spazio delle Varianti” (prima edizione italiana del 2009), a cui seguiranno i due volumi “Avanti nel Passato” e “Il Fruscìo delle Stelle del Mattino”.
Ma di cosa si tratta esattamente, e qual è il motivo dell’enorme successo del lavoro di Zeland?

Nell’introduzione al primo libro, l’autore racconta la storia di un sogno rivelatore che, a suo dire, gli avrebbe permesso di ottenere la chiave del funzionamento della realtà (nientemeno) per ottenere potenzialmente tutto ciò che si desidera, questo spiega di conseguenza anche i milioni di copie vendute in più di 13 Paesi, Italia inclusa.

Il corpus del Transurfing è composto da una serie numerosa di concetti e tesi che non si prestano ad essere compresi con una lettura superficiale, e necessitano di una buona apertura mentale oltre che di un approccio scevro da qualsivoglia condizionamento, frasi come “le mele cadono in cielo”, “avanti nel passato”, “udire il fruscìo delle stelle del mattino” e “scivolare sul piano delle varianti” mettono a dura prova la logica di chiunque, eppure, approfondendo gli argomenti nell’ordine in cui sono proposti, il significato dello scritto affiora da sé in modo talvolta sorprendentemente semplice quasi a livello di inconscio.

La trilogia di Vadim Zeland si basa sostanzialmente su una descrizione iniziale dello spazio delle varianti, in cui le informazioni (cioè tutte le possibilità di sviluppo della realtà) sono presenti in maniera statica, tutte insieme nello stesso momento ed esse si susseguono l’una all’altra per nesso causale in catene di eventi.

L’autore prosegue poi introducendo altri concetti essenziali come i pendoli, ovvero strutture energetiche che si autoalimentano sottraendo energia agli esseri umani, costringendoli a divenire un ingranaggio del meccanismo del pendolo stesso.

Forze equilibratrici intervengono all’interno del sistema energetico, di cui l’uomo fa parte, per eliminare i potenziali superflui cioè gli squilibri energetici generati da un eccesso di energia mentale attribuito agli oggetti.

Dopo l’approfondimento e la definizione dell’ambiente e delle forze che agiscono al suo interno, Zeland passa in rassegna tutte le tecniche per eliminare, eludere o, meglio ancora, sfruttare la realtà a proprio vantaggio per ottenere virtualmente qualunque cosa positiva si desideri.

Vengono quindi spiegati ed applicati argomenti più o meno concreti come l’uso dell’Intenzione, il Proiettore, l’Onda di Fortuna, il Freiling, il riconoscimento dei Segni e le Diapositive, le Porte e il Fine.

Indipendentemente dall’opinione di ciascuno, la trilogia del Transurfing si rivela essere una lettura interessante sotto più aspetti.

Presenta diversi piani di lettura ed un approccio interdisciplinare che può attrarre indubbiamente una tipologia eterogenea di fruitori, a patto che non ci si faccia spaventare dalle definizioni spesso criptiche o volutamente provocatorie che hanno il solo obiettivo, spesso pienamente raggiunto, di stimolare la curiosità del lettore, sempre in maniera però costruttiva.