Clicca per guardare il video
La rubrica Libero Pensiero – a cura di Beatrice Silenzi giornalista e direttore responsabile – ospita il giornalista d’inchiesta e scrittore Franco Fracassi
VERITÀ SCOMODE. CHI E PERCHÉ MINACCIA FRANCO FRACASSI
7 Ottobre l’Inganno: Il Giornalista Franco Fracassi Svela Minacce e gli Oscuri Intrecci Dietro il “Nuovo 11 Settembre”
Nel mondo del giornalismo d’inchiesta, ci sono storie che è pericoloso raccontare. Storie che si muovono in un “mondo coperto di nebbia”, una nebbia che, secondo alcuni, “non deve essere diradata”.
È questo il monito, a metà tra consiglio e minaccia, ricevuto dal giornalista Franco Fracassi e dalla sua coautrice, Paola Pentimella Testa, durante la lavorazione del loro ultimo libro-inchiesta: 7 ottobre l’inganno.
7 Ottobre l’Inganno Svela Minacce e Oscuri Intrecci Dietro il “Nuovo 11 Settembre”
Un’opera che non si limita a narrare gli eventi del tragico attacco in Israele, ma scava in profondità per svelare chi, come e soprattutto perché sia stato orchestrato quello che Fracassi definisce “il nuovo 11 settembre”.
L’indagine di Fracassi e Pentimella Testa li ha portati a porre domande scomode alle persone sbagliate, o forse, a quelle giuste. Le risposte non sono arrivate, ma al loro posto sono giunti “consigli gentili” da più parti, con un messaggio inequivocabile: “lasciate perdere, è meglio per voi”.
Di fronte a un bivio – tacere per sicurezza o continuare a indagare per la verità – i due autori hanno scelto la strada più difficile. La loro unica precauzione, come spiega Fracassi, è stata quella di rendere pubbliche queste pressioni.
“Rendere nota la cosa”, afferma, “alza un muro di protezione, perché solo uno scemo farebbe qualcosa di sbagliato a qualcuno che ha avvertito mezzo mondo che potrebbe accadergli qualcosa”.
È una “confessione di colpevolezza” anticipata per chiunque volesse metterli a tacere.
Al centro del libro vi è una tesi sconvolgente: l’attacco del 7 ottobre non è stato un evento isolato, ma il culmine di una pianificazione strategica internazionale che lega indissolubilmente questo evento all’11 settembre 2001, alla guerra in Ucraina e a quasi tutti i conflitti che infiammano il pianeta.
Fracassi afferma di aver scoperto che “le stesse persone che hanno pensato l’11 settembre sono le stesse che hanno pensato il 7 ottobre, proprio le stesse fisicamente”.
Il filo rosso che connette questi eventi, secondo l’inchiesta, è un’intricata rete di potere che coinvolge la massoneria internazionale, il suprematismo razziale e alleanze tanto improbabili quanto pragmatiche.
Fracassi distingue tra la massoneria “da salotto”, quella legata alla criminalità organizzata, e un terzo livello, ben più potente, che connette i vertici del potere mondiale.
In questo scenario, emergono due confraternite chiave. La prima è la B’nai B’rith, una potentissima loggia massonica ebraica con sede negli Stati Uniti, legata al sionismo revisionista.
Tra i suoi membri eccellenti figurerebbero nomi come Benjamin Netanyahu e Volodymyr Zelensky, oltre a figure di spicco della politica statunitense, rappresentando quello che viene definito il “vero potere nel mondo sionista”.
Dall’altra parte, si trova la Naqshbandia, un’antichissima confraternita sufi islamica, nata a Istanbul nel 1400.
Dietro una facciata mistica e apparentemente pacifica, si celerebbe un’organizzazione politica spietata che ha stretto un sodalizio con i Fratelli Musulmani, da cui sono nati gruppi come Al-Qaeda e l’ISIS.
Leader come Recep Tayyip Erdoğan, l’emiro del Qatar e persino il defunto capo dell’ISIS, Al-Baghdadi, sarebbero legati a questa confraternita, che di fatto controlla gran parte del mondo mediorientale sotto la benevola etichetta di “musulmani moderati” conferitale dall’Occidente.
Il cuore dell’inchiesta di Fracassi rivela due incontri cruciali dove questa rete avrebbe pianificato il futuro del mondo.
Il primo, avvenuto nel 2007 in Ucraina occidentale, avrebbe visto la partecipazione di massoni, pianificatori dell’11 settembre, leader fondamentalisti islamici e capi nazisti provenienti da Ucraina, Polonia e paesi baltici.
In quella sede, sostiene il giornalista, sarebbero state decise le Primavere Arabe, il colpo di stato in Ucraina del 2014, la nascita dell’ISIS e le successive guerre civili in Siria, Libia e Sudan.
Il secondo incontro, ancora più scioccante, si sarebbe tenuto nel 2021 in una base militare americana in California. L’obiettivo: pianificare “l’ultimo miglio”, ovvero l’operazione del 7 ottobre.
Questa rivelazione sposta il baricentro del conflitto lontano dal Medio Oriente, suggerendo un coinvolgimento diretto di poteri insospettabili.
Ciò che emerge è un livello di cinismo in cui l’ideologia viene messa da parte in nome di un pragmatismo assoluto.
Fracassi cita esempi storici, come la collaborazione di oltre mille criminali di guerra nazisti alla costruzione dello stato di Israele dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un paradosso che si ripete oggi, con Zelensky, ebreo e membro di una loggia suprematista, che si circonda di guardie del corpo naziste e porta avanti politiche sostenute da gruppi ferocemente antisemiti.
Questa collaborazione si estende al campo di battaglia: secondo Fracassi, i droni israeliani usati su Gaza sono stati manovrati da specialisti ucraini, inviati appositamente per supportare l’alleato.
Il libro 7 ottobre l’inganno si propone quindi di squarciare un velo su un mondo di intrighi dove nemici ideologici collaborano per obiettivi comuni, dove suprematisti religiosi e razziali si incontrano per decidere le sorti di intere nazioni.
Il video pubblicato è di proprietà di (o concesso da terzi in uso a) FABBRICA DELLA COMUNICAZIONE.
E’ vietato scaricare, modificare e ridistribuire il video se non PREVIA autorizzazione scritta e richiesta a info@fcom.it.




