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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Approfondimento Stoico è a cura dello scrittore ed antifilosofo Michele Putrino e Beatrice Silenzi, direttore responsabile.

Il 7 ottobre: monito costante di violenza, sofferenza e odio.

Ma in un mondo che sembra sempre più ostaggio di reazioni emotive e schiavo degli impulsi, è possibile trovare una via d’uscita, una prospettiva che trascenda il caos e permetta di guardare oltre l’odio?

Michele Putrino sottolinea l’importanza fondamentale di approcciare eventi traumatici come il 7 ottobre con lucidità e razionalità, evitando di cadere nel vortice delle opinioni e delle emozioni.
“Quando noi diventiamo emotivi ed esprimiamo opinioni, smettiamo di osservare la realtà per quella che è,” afferma Putrino.

Questo distacco emotivo non significa insensibilità, ma piuttosto la capacità di percepire il mondo nella sua cruda verità, senza le distorsioni dei nostri desideri o preconcetti. Essere padroni di sé, liberi dagli impulsi esterni, è il primo passo verso una vita consapevole e un’autentica libertà. Altrimenti, si rischia di diventare “schiavi degli eventi”, burattini nelle mani di chi sa muovere i fili dell’emotività.

Il 7 Ottobre: Analisi di un Evento Complesso

L’attacco del 7 ottobre, che ha causato migliaia di vittime in Israele, rappresenta un evento di gravità inaudita.
La reazione dello stato di Israele, sebbene prevedibile per garantire la sicurezza dei propri cittadini, ha sollevato interrogativi sulla sua proporzionalità.
Putrino evidenzia come, pur riconoscendo la gravità dell’attacco, sia cruciale analizzare la risposta con onestà intellettuale, senza giustificazioni.

Egli traccia un parallelo con reazioni spropositate, come quelle della mafia che stermina intere generazioni per vendetta, per illustrare una reazione che “va ben oltre lo spropositato”.
È risolvibile una situazione così complessa? Le manifestazioni popolari, sebbene importanti per esprimere il dissenso, rischiano di essere strumentalizzate dalla politica, come sottolinea Putrino e Beatrice.

Si evidenzia come il silenzio iniziale, seguito da una mobilitazione tardiva, suggerisca una manipolazione degli eventi a fini politici, specialmente in concomitanza con determinati assetti di potere.
Il caso di Ghali, censurato due anni fa per aver denunciato il genocidio in Palestina, e oggi invece la generale accettazione di tali discussioni, è un esempio lampante di questa strumentalizzazione e della volatilità dell’opinione pubblica, spesso guidata più dall’emotività che dalla coerenza.

Lo Stoicismo come “Palestra dell’Anima”

La modalità stoica di “rimanere a guardare in maniera lucida e chiara quello che avviene senza farsi cogliere dall’emotività” non è solo applicabile agli eventi globali, ma è una vera e propria “palestra dell’anima” per la vita di ogni giorno.
Essere padroni di sé, distaccarsi dagli eventi senza diventare insensibili, permette di agire nel mondo con consapevolezza anziché essere trascinati dagli eventi. Questo distacco stoico, spesso frainteso come alienazione, è in realtà il fondamento per una visione limpida e una reattività attiva e libera.

Il dialogo si estende poi a un affascinante confronto tra lo stoicismo e la società romana antica. Come si conciliava la filosofia stoica con un impero fondato sulla guerra, la schiavitù e la conquista?
Putrino invita a ragionare per strati, riconoscendo che il mondo antico era profondamente diverso dal nostro. I romani, a suo dire, erano “molto più alti di noi” nella loro visione spirituale e nella loro concezione della vita.

La filosofia, in quel contesto, non era un mero esercizio intellettuale, ma uno stile di vita, un movimento spirituale al quale si aderiva.
Gli stoici, sebbene la scuola più seguita a Roma per la sua affinità con la mentalità romana, non erano gli unici; Giulio Cesare, ad esempio, era epicureo.

Un punto cruciale è il diverso valore attribuito alla materia e allo spirito. Mentre oggi si tende ad accettare la sofferenza interiore e la tortura psicologica della modernità (marketing, paura imposta dallo stato), un romano avrebbe considerato ciò un inferno.
Per i romani, la sofferenza fisica era secondaria rispetto alla serenità interiore. Il loro obiettivo primario era “sistemare la parte interiore di tutti”.

La guerra stessa, nella cultura romana antica, era regolata da principi divini: era “vietato dagli dei” conquistare senza un “casus belli” giustificato.
La forza di Roma risiedeva nella sua capacità di agire passo dopo passo, in base alla situazione e sempre nel rispetto del volere divino.
Solo verso la fine dell’Impero, con la perdita dei valori e principi romani, questa visione si è affievolita, come testimonia Sant’Agostino ne “La Città di Dio”, attribuendo il declino di Roma alla perdita della “virtus” nel cuore dei romani.

La Palestra dell’Anima: Riportare lo Stoicismo nella Vita Reale

Michele Putrino è impegnato da anni a riportare in vita la scuola stoica nella sua accezione più autentica e spirituale.
Questo impegno si concretizza nella “Palestra dell’Anima”, un percorso rivolto a chi desidera allenare il proprio spirito.
Il primo appuntamento di questa iniziativa si terrà il 30 ottobre a Sassoferrato, nelle Marche, un luogo scelto non a caso per la sua profonda spiritualità, nel cuore dell’Appennino, vicino ai Monti Sibillini e ad Assisi, in un’area ricca di storia e monasteri.

L’iniziativa vedrà la partecipazione di figure di spicco, tra cui Don Umberto, sacerdote di Sassoferrato, e Don Lorenzo, teologo monaco del monastero di San Silvestro di Fabriano, a dimostrazione che lo stoicismo e la spiritualità religiosa possono dialogare e arricchirsi a vicenda.
Ospiti come Diego Fusaro affronteranno il tema della giustizia, una delle quattro virtù cardinali stoiche.
Ogni conferenza sarà seguita da una settimana di training pratico, permettendo ai partecipanti di mettere in pratica gli esercizi delle virtù.

Questo percorso mira a dimostrare come lo stoicismo non sia una filosofia astratta, ma uno strumento concreto per la vita reale, una via per gestire le sfide, coltivare la virtù e trovare la serenità interiore in un mondo complesso e spesso caotico. L
a “Palestra dell’Anima” è un invito a riscoprire la forza della razionalità e della virtù, elementi essenziali per navigare oltre l’odio e costruire un’esistenza più consapevole e libera.

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