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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Francesco Cappello. 

Possiamo accettare di essere stati fatti complici del genocidio del popolo palestinese?
Questa la domanda che si pone il prof. Cappello. 

Hanno fatto crollare addosso le case che abitavano, ucciso i loro figli, i parenti, gli amici, le persone che amavano.
Stanno rendendo inabitabile la loro Terra e li stanno deportando, riducendo in macerie le loro città, i luoghi in cui si è prodotta e riprodotta la cultura di popolo.

I Palestinesi, i civili, sono stati abbandonati dal mondo, lasciati soli con la disperazione di essere vivi in mezzo alla totale devastazione della loro vita.

E noi italiani non possiamo continuare a rimuovere quanto accade quotidianamente sotto i nostri occhi e, soprattutto, come possiamo festeggiare il Natale se permettiamo un assassinio organizzato in modo sistematico?

Semplicemente, sostiene Cappello, non possiamo accettare di essere “complici”, abdicando all’essere “umani”.

Attraverso il Comitato “No Guerra No Nato”, viene chiesta l’immediata cessazione di questo genocidio.

Tuttavia non è sufficiente scendere in piazza e reclamare genericamente la Pace, anzi, è più che mai necessario ed urgente focalizzare richieste stringenti su tre punti:

1.  Abrogazione della Legge n°94 del 17 maggio del 2005 che istituzionalizza la cooperazione militare a tutto campo tra Italia e Israele.

2. Richiesta alle Nazioni Unite perché inviino immediatamente una forza internazionale di peacebuilding e peacekeeping a Gaza, territorio dello Stato di Palestina che dal 2012 fa parte delle Nazioni Unite con tutti i diritti, salvo quello di votare.

3. Siano messi in stato di accusa i capi di Israele per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimine di genocidio.

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