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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Viaggio nella Storia Contemporanea è a cura del giornalista e scrittore Franco Fracassi – già co-autore di una collana di 12 volumi dal titolo “Nei Secoli Brevi” – che commenta con Beatrice Silenzi fatti e personaggi degli ultimi 120 anni.
Si parla di colonialismo italiano in un lungo arco di tempo (1882 – 1960), durante il quale l’Italia intraprese una serie di spedizioni con lo scopo di avviare, e successivamente espandere, un proprio dominio coloniale.
Fino al 1913 “età dell’imperialismo”, le potenze europee trasformarono i loro vasti imperi, conquistando militarmente territori con un dominio diretto ed in meno di trent’anni le nazioni europee si spartirono il mondo.
Il Regno d’Italia iniziò alla propria esperienza coloniale con l’espansione in Eritrea, usata come trampolino di lancio per il fallimentare tentativo di conquista dell’Etiopia, concluso con il disastro di Adua nel 1896.
Tra il 1889 e la prima decade del Novecento vennero poste le basi per la penetrazione economica e amministrativa in Somalia, mentre, nell’ottobre 1912, Costantinopoli si impegnò a ritirare i propri ufficiali e la Libia poté essere annessa all’Italia.
Tra le due guerre mondiali le altre potenze mirarono a valorizzare e sfruttare propri possedimenti d’oltremare, mentre in Italia si ebbe un periodo di crisi politica, e il governo fascista ebbe fin da subito l’obiettivo di espandere ulteriormente i possedimenti coloniali e “pacificare” col pugno di ferro i territori già formalmente annessi.
Nel 1935 venne intrapresa un’imponente campagna coloniale contro il governo di Addis Abeba. La guerra si risolse a favore delle forze italiane e l’Etiopia venne unita ad Eritrea e Somalia per dare vita all’Africa Orientale Italiana (AOI).
Nel 1941 la rapida disfatta delle forze italiane in Africa orientale a opera delle forze britanniche consentì a Hailé Selassié di tornare sul trono di Addis Abeba, e nel 1943 la disfatta delle forze dell’Asse in Nordafrica decretò la fine della presenza italiana in Africa.
Con la caduta del fascismo del 25 luglio 1943 e il successivo armistizio di Cassibile con le forze Alleate, l’Italia terminò anche l’occupazione temporanea dei territori nei Balcani e nella Francia meridionale.
Nel dopoguerra, con la firma del trattato di pace del 1947, venne stabilita la perdita di tutte le colonie ad eccezione della Somalia, posta sotto amministrazione fiduciaria italiana per conto dell’ONU nel 1950, ma dieci anni dopo, ottenuta l’indipendenza, la Somalia sancì così la fine dell’ottantennio coloniale italiano.
Eppure continuamo a pagare queste guerre, con le accise governative!!
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