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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

Ancora una volta si torna a scavare nella vita, me soprattutto nelle paure dei super ricchi della Terra. 

C’è chi, come il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ritiene che i governi di tutto il mondo debbano iniziare a confiscare (con la forza, dunque) la proprietà privata dei cittadini per costruire parchi – eolici e solari – al fine di “combattere il cambiamento climatico”, perché non stanno ottenendo gli investimenti adeguati abbastanza velocemente per le iniziative relative all’energia. 

Ma le loro paure non finiscono qui. 

Ossessionati dall’ipotesi di un conflitto nucleare da “fine del mondo”, in molti construiscono bunker antiatomici, come Mark Zuckerberg, patron dei social media, che, in un’isola sperduta dell’arcipelago delle Hawaii, investe oltre 200 milioni di dollari per costruire un enorme complesso dove nascondersi in caso di eventuali scenari apocalittici.

L’accesso al sotterraneo è progettato per essere totalmente inviolabile, garantendo una resistenza totale agli attacchi esterni!

Colpi di Stato che i super ricchi conoscono in ateprima?

Così pare suggerire il film “Il mondo dietro di te”, noiosa, lenta, pellicola ambientata in una realtà non troppo lontana dalla nostra. 
Il mondo è preda di un incubo.

Un attacco informatico e conseguente black out costringe due famiglie ad unirsi in un momento di estrema difficoltà.

Nel cast ci sono Julia Roberts e Ethan Hawke e – dietro le quinte – l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che, con la moglie, è il produttore esecutivo.

C’è forse qualche messaggio nel film che dovremo conoscere? 

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