Su Fabbrica della Comunicazione, la riflessione di Enrica Perucchietti – e Beatrice Silenzi , verte su uno studio dell’Università del Wisconsin-Madison negli Stati Uniti e conferma che alcune aziende di Big Tech raccolgono dati audio dai dispositivi elettronici come smartphone e tablet degli utenti, anche con la funzione microfono disattivata.

I ricercatori hanno preso in esame “molte App popolari” e si sono concentrati in particolare sul modo in cui alcune di esse (Zoom, Slack, Teams e Webex) raccolgono i dati.

“Si scopre che, nella stragrande maggioranza dei casi, quando si disattiva l’audio, queste App non rinunciano all’accesso al microfono.

Appena terminata l’era delle App che accedevano automaticamente al microfono dello smartphone degli utenti, adesso bisogna fare i conti con questa tematica cruciale in fatto di riservatezza! 

La sorveglianza tecnologica sui cittadini è solo all’inizio?

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