di BEATRICE SILENZI

Ogni anno, il 27 gennaio, il mondo si ferma per ricordare le vittime dell’Olocausto e per onorare la memoria di milioni di persone che hanno perso la vita durante il periodo più oscuro della storia umana.

Il Giorno della Memoria diventa così una giornata soprattutto di riflessione, consapevolezza e impegno per assicurare che una tragedia simile non si ripeta mai più. 

Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche liberavano il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, rivelando al mondo l’orrore dell’Olocausto.
Nel 2000, le Nazioni Unite, dedicando questa data alla Memoria, hanno invitato tutti i Paesi a commemorare le vittime, promuovendo tolleranza, educazione e consapevolezza.

Un modo per testimoniare la brutalità e l’ingiustizia e per garantire che le generazioni future conoscano la verità storica, sensibilizzandole all’importanza dei diritti umani e della dignità di ogni individuo, combattendo tutte le forme di odio, discriminazione e persecuzione.