MEDIO ORIENTE. RAGIONI STORICHE DEL CONFLITTO

Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Gianluca Marletta.

Gianluca Marletta – docente, ricercatore ed esperto di Storia delle Religioni – spiega come sta evolvendo la situazione in Medio Oriente, le cui radici si perdono lontano nel tempo.

Sono radici storiche e religiose che costituiscono, al pari delle questioni politiche ed economiche, contingenti, un terreno fertile per la nascita di correnti ideologiche, alla base delle situazioni in atto.

La crisi del Medio Oriente, pertanto, deve essere letta in maniera globale, poiché il mondo è come un domino, in cui basta toccare un solo tassello per farne cadere rovinosamente molti altri.

Oggi il mondo sta vivendo un momento di crisi generale: di tipo economico, con l’avvicendamento dei BRICS e della loro moneta anteposta al dollaro, geopolitico, con il conflitto già in atto Russo-Ucraino, ma non basta.

Le notizie, che arrivano parziali e spesso distorte, in realtà, riguardano tutti noi e si riverberano nell’aumento incontrollato dei prezzi, nelle nostre libertà che si assottigliano giorno dopo giorno.

In questo stato di cose, il Medio Oriente è una polveriera che vive da secoli su una serie di situazioni complesse e profonde, in cui la popolazione – composta da più etnie, completamentre divergenti – ha visioni diametralmente opposte sulla vita, religione, cultura, ideologia.

Una terra che racchiude ebrei, musulmani, cristiani, atei che presentano differenze che non possono coesistere e che vengono alimentate anche dall’esterno e da chi spinge affinché questa pace non vi sia mai.