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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Paolo Borgognone. 

L’incontro con lo storico e scrittore Paolo Borgognone, è utile per capire il senso delle proteste che, in questi ultimi giorni, hanno infiammato l’Europa ed il nostro Paese.
Dalla Germania alla Francia, passando per Belgio, Olanda, Portogallo, Polonia, Romania e anche Italia, ma perché accade?

I motivi sono tanti: i salari bassi, il nuovo Green Deal europeo, la troppa burocrazia, i costi di produzione esagerati e basse remunerazioni, ma l’obiettivo resta principalmente quello di contrastare una politica europea troppo penalizzante.

Nelle strade si sfoga, ancora una volta, la rabbia dell’ennesima categoria che si vede penalizzata, non ascoltata, rispetto ad un’Europa lontana e poco amica, che attua norme penalizzanti e una burocrazia asfissiante.

Tuttavia, per quanto necessario sia scendere in strada, la questione, secondo Paolo Borgognone, non si risolverà in modo definitivo.

Seppure egli sia, convintamente, dalla parte di chi protesta e si mobilita in ogni Paese, per proteggere il lavoro, la terra, le tradizioni e la continuità della catena agro-alimentare – per non dover vivere in un mondo in cui élite e popolo siano, ancora una volta divisi – Borgognone individua nella politica l’unica strada da seguire. L’unica soluzione possibile.

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