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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Il Punto di Vista è a cura del giornalista e scrittore Massimo Del Papa – che commenta con Beatrice Silenzi – i fatti del momento.

Sotto Sanremo, il sito Pornhub ha accusato meno accessi. Gli utenti si sono spostati dalla piattaforma al palcoscenico e “appena dopo l’annuncio della vincitrice”, gli afflussi sulla pornopiattaforma sono subito ripresi. 

Il motivetto vincente della Mango, tormentone della primavera-estate, è roba che ricorda un po’ i mugoletti delle Spice Girls 30 anni dopo, si chiama “La noia”.

Sottolinea Del Papa che a Sanremo si è avuta la dimostrazione del paradosso insano, con uomini completamente svirilizzati, con gonnellone  che non hanno niente a che fare col glam e, per controcanto, donne ipersessuate in un trionfo di giarrettiere, autoreggenti, sandali, stivali.

Vincere a Sanremo, spiega Massimo Del Papa, per un cantante, è come vincere a Monopoli per un finanziere.
A Sanremo vale tutto, anche Teresa Mannino contro il bianco maschio tossico che è esattamente l’esemplare che ha sposato.

Poi ci sono i cacciatori di dote politica: Ghali contro il genocidio (anche se non ce n’è soltanto uno nel mondo da condannare!) e Big Mama pro-woke anti Meloni, Geolier, e la mamma di GiòGiò, ragazzo assurdamente assassinato a Napoli. 

Sanremo cambia ogni anno per non cambiare mai, è il Sanremo di regime che ne rispecchia le contraddizioni, in primis della sinistra che, anche dall’opposizione continua a dettare l’agenda.

Sanremo si professa apolitico ma la politica e le ideologie scorrono, mentre propala una libertà condizionata che continua a generare polemiche anche a sipario chiuso.

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