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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Approfondimento Stoico è a cura dello scrittore ed antifilosofo Michele Putrino, Don Umberto Rotili e Beatrice Silenzi, direttore responsabile.
TEMPERANZA. L’ARTE DELL’AUTOCONTROLLO
In un’epoca dominata dallo stimolo incessante al desiderio e al consumo, parlare di temperanza può sembrare anacronistico, quasi una provocazione.
Eppure, proprio questa virtù cardinale, intesa come l’arte dell’autocontrollo e della misura, emerge come uno strumento essenziale per ritrovare equilibrio e libertà interiore.
Questo è il cuore del dibattito che animerà il prossimo incontro del ciclo dedicato alle “Virtù Cardinali” a Sassoferrato, in provincia di Ancona.
Il 20 novembre, presso la Collegiata di San Pietro, si terrà una serata di approfondimento su questa tematica, vedendo dialogare ancora una volta Michele Putrino, esperto di stoicismo e curatore della rubrica, e don Umberto Rotili, parroco e padrone di casa.
Ospite d’eccezione per l’occasione sarà lo psicoterapeuta di fama nazionale e internazionale, il dottor Fabio Migliorini.
La Temperanza Sotto Assedio: Una Sfida Culturale
Ma cos’è realmente la temperanza e perché è così difficile praticarla oggi?
Secondo Michele Putrino, essa riguarda la nostra capacità di governare il mondo interiore: pulsioni, emozioni, sensazioni e impulsi che ci attraversano costantemente. “Il problema qual è?
È che oggi, soprattutto in questa era di consumismo, di marketing, veniamo stimolati in continuazione a essere intemperanti”, spiega Putrino.
La società moderna sembra aver ribaltato i valori, considerando la temperanza quasi un male, un ostacolo alla vendita.
L’obiettivo del marketing è farci perdere il controllo per spingerci a desiderare e acquistare senza sosta, stimolando la nostra parte più primitiva.
La pubblicità, come sottolineato nel dialogo, è maestra nel creare bisogni inesistenti, muovendo le leve di stimoli che vanno ben oltre le necessità reali.
Questa spinta continua all’eccesso ha conseguenze sociali tangibili.
Don Umberto Rotili esprime una profonda preoccupazione per i frutti dell’intemperanza che osserva quotidianamente.
“Dominare noi stessi sia il più grande traguardo che un essere umano possa ottenere”, afferma, notando come siamo sempre più “schiavi delle passioni” in senso negativo.
Il risultato è un’escalation di violenza e un’incapacità diffusa di controllare i propri istinti, fenomeni che riempiono le cronache e che si manifestano anche in contesti locali, come gli atti di vandalismo a Sassoferrato.
A queste dinamiche si associano tutte le forme di dipendenza, non solo da sostanze, ma anche dalla violenza stessa, usata come mezzo di autoaffermazione, o dalla ricerca spasmodica di approvazione sui social media, dove bravate e gesti estremi vengono compiuti in cambio di like.
Come Esercitare la Temperanza: Due Vie per la Stessa Vetta
Se la diagnosi è chiara, quale può essere la cura? Come si può esercitare concretamente la temperanza? Qui emergono due percorsi complementari, quello stoico-pratico e quello cristiano-spirituale.
Michele Putrino propone esercizi pratici che agiscono come una vera e propria “palestra dell’anima”.
Un esempio classico è il digiuno. Controllare l’impulso primordiale della fame è un allenamento fondamentale: “Se io riesco a controllarmi già sul cibo, magari riuscirò anche a controllarmi sulla rabbia”.
Questo autocontrollo si trasmette poi ad altri ambiti della vita. Persino le buone maniere, il Galateo, nascono con l’obiettivo di disciplinare sé stessi di fronte al cibo, trasformando un atto istintivo in un esercizio di misura.
Le difficoltà e le tentazioni diventano così dei “pesi spirituali” che, opponendovisi, rafforzano i “muscoli dell’anima”, in un parallelismo diretto con le leggi della fisica che governano l’allenamento fisico.
Don Umberto Rotili offre una prospettiva sorprendentemente innovativa, distaccandosi dalla tradizionale idea del “fioretto” quaresimale basato sulla rinuncia. “Sono totalmente contrario ai fioretti”, dichiara.
“La Quaresima non è tempo di rinuncia, ma è tempo di aggiunte”. La sua proposta è quella di “aggiungere il bene”: più preghiera, più opere buone, più tempo per sé stessi, più bellezza.
In questa visione, la temperanza non è privazione, ma un modo per gustare la vita più a fondo. Citando Monsignor della Casa, inventore del Galateo, spiega che la misura a tavola non è mera formalità, ma un modo per assaporare meglio il cibo, apprezzare la preparazione e coltivare la gratitudine.
È un aggiungere tempo e spazio che educa al controllo attraverso la bellezza.
La vera pratica, citando San Paolo, è quella dell’atleta che “sia temperante in tutto” nel quotidiano, non in gesti straordinari, per conquistare una “corona incorruttibile”.
Un Dialogo a Tre Voci con la Psicoterapia
Ad arricchire la serata del 20 novembre interverrà il dottor Fabio Migliorini, psicoterapeuta che lavora con grandi aziende come Porsche e Maserati e che porta la sua ricerca sull’umano sia in contesti laici che religiosi.
La sua presenza è molto attesa, perché porterà uno sguardo innovativo e intrigante sulla temperanza, attingendo alla sua vasta esperienza sul campo.
Curiosamente, Migliorini è un grande cultore della Regola di San Benedetto, che utilizza persino per la formazione del management aziendale, creando un ponte inaspettato tra spiritualità antica e pragmatismo moderno.
Il suo contributo aiuterà a esplorare come la temperanza possa entrare nell’ambito psicanalitico, offrendo strumenti per una profonda trasformazione dell’anima.
L’intero ciclo di incontri, che ha già visto la partecipazione di figure come l’abate Dom Lorenzo Sena e che vedrà ospiti come la campionessa Sofia Raffaeli e il filosofo Diego Fusaro, ha l’ambizione di dimostrare che la ricerca della virtù è una chiamata universale.
“Siamo tutti chiamati ad avvicinarci al divino”, conclude Putrino, “innalzando il nostro stato da quello bestiale”.
L’obiettivo è mostrare come le questioni spirituali siano eminentemente pratiche e utili in ogni ambito della vita, dal lavoro all’impresa, trasformando la filosofia in uno strumento concreto per una vita migliore.
L’appuntamento è quindi fissato per il 20 novembre nella splendida cornice della Collegiata di San Pietro a Sassoferrato.
A una settimana di distanza, seguirà la “palestra dell’anima”, un laboratorio pratico per chi desidera tradurre la teoria in azione, perché, come emerso con forza, la virtù senza esercizio rimane solo un bel concetto.
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