È INUTILE PREOCCUPARSI DEL FUTURO.

Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Approfondimento Stoico è a cura dello scrittore ed antifilosofo Michele Putrino e Beatrice Silenzi, direttore responsabile.

Nell’appuntamento di oggi si parla della Lettera 13 tratta da le “Epistulae morales ad Lucilium“, una raccolta di 124 lettere scritte al termine della sua vita da Lucio Anneo Seneca.

Sono qui oggetto una serie di citazioni del celebre filosofo e drammaturgo latino che, nel mondo contemporaneo, assumono una forte valenza, visto il periodo difficile che in molti attraversano.

Seneca, uno dei padri dello stoicismo, è stato fra i principali esponenti dello stoicismo e molto attivo nella vita pubblica, anche nel ruolo di questore.

Condannato a morte da Caligola, ma graziato da Claudio, divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone, da cui si allontanò successivamente per ritirarsi a vita privata, dedicandosi totalmente alla filosofia.

Le Lettere a Lucilio, scritte fra il 62 d. C. , dopo il ritiro dall’attività politica ed il 64 d. C. , anno della morte, sono un epistolario letterario raccolto in venti libri.
Il tono resta sempre confidenziale e discorsivo, fruibile come una conversazione amichevole, perché come ebbe a dire lo stesso Seneca “la filosofia è un buon consiglio; e nessun consiglio si dà ad alta voce”.