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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.
Comunicazione Populista e Simbolismo Provocatorio
L’utilizzo di immagini generate dall’intelligenza artificiale che ritraggono Donald Trump nelle vesti del Papa o di un cavaliere Jedi rappresenta un esempio emblematico del suo approccio alla comunicazione.
Queste scelte, definite da alcuni come “baracconate”, riflettono una strategia consolidata: colpire l’immaginario collettivo attraverso simboli carichi di significato, spesso associati a istituzioni tradizionali o icone popolari.
L’obiettivo è alimentare un legame emotivo con una fetta dell’elettorato statunitense che apprezza toni diretti, provocatori e anti-establishment. Questo stile, definito “di pancia”, si inserisce in una tradizione populista che privilegia la semplificazione del messaggio politico, trasformando concetti complessi in slogan ad alto impatto mediatico.
Dalla Retorica alle Politiche: Il Caso della Ricerca sui Virus
Uno degli ultimi provvedimenti annunciati da Trump riguarda la limitazione dei finanziamenti alla ricerca sui patogeni, con particolare attenzione agli studi sul cosiddetto “guadagno di funzione” – tecniche che mirano a modificare virus per comprenderne l’evoluzione.
La decisione si collega alla teoria, da lui sostenuta sin dall’inizio della pandemia, secondo cui il SARS-CoV-2 sarebbe fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan.
Sebbene questa ipotesi non sia stata confermata da prove definitive, la sua riproposizione ha un duplice effetto: da un lato, alimenta il dibattito sulla trasparenza delle istituzioni scientifiche; dall’altro, strumentalizza il tema per attaccare la Cina, indicata come responsabile della crisi sanitaria.
Pechino, dal canto suo, ha replicato accusando gli Stati Uniti di aver diffuso il virus attraverso il laboratorio di Fort Detrick, riproponendo una narrazione già emersa nel 2020.
Geopolitica: la Cina come Nuovo Nemico Globale
Lo scontro con la Cina non si limita alla retorica sulla pandemia. L’amministrazione Trump sta ridefinendo gli equilibri geopolitici, spostando l’attenzione da un tradizionale antagonismo con la Russia a un confronto sempre più acceso con Pechino.
Questa transizione si manifesta attraverso sanzioni economiche, restrizioni tecnologiche e un incremento delle tensioni diplomatiche.
L’Iran rimane un altro fronte caldo, con politiche che oscillano tra la pressione militare e tentativi di mediazione. Tale riorientamento strategico solleva interrogativi sulle conseguenze a lungo termine: l’acuirsi delle rivalità globali potrebbe minare la cooperazione internazionale in settori cruciali come la sicurezza climatica o la gestione delle crisi umanitarie.
Salute Pubblica e Ambiente: Tra Innovazione e Critiche
Sul fronte interno, Trump ha promosso interventi che mescolano istanze progressiste e conservatrici. La battaglia contro le sostanze tossiche, lo stop alla geoingegneria climatica in Florida e l’impegno per indagare le cause dell’autismo sono esempi di un’agenda che cerca di intercettare il malcontento verso le politiche tradizionali.
Queste iniziative sono state accolte con scetticismo da parte della comunità scientifica, che le considera spesso prive di basi empiriche.
La decisione di ridurre i fondi alla ricerca medica, in particolare, è stata criticata come un tentativo di delegittimare istituzioni come i CDC accusati di eccessiva burocrazia e collusione con gli interessi delle case farmaceutiche.
La Questione del Gender e i Diritti Civili
Un altro capitolo controverso riguarda le politiche sul gender. Trump ha sostenuto provvedimenti per limitare l’insegnamento delle teorie gender nelle scuole, presentandosi come paladino dei valori tradizionali.
Questa posizione, apprezzata dall’elettorato conservatore, è stata però interpretata da attivisti e organizzazioni per i diritti civili come un passo indietro nella lotta alle discriminazioni.
Il dibattito riflette una frattura culturale più ampia, che oppone visioni diverse sul ruolo dello Stato nella regolamentazione della vita privata.
Il Fenomeno Trump tra Esaltazione e Demonizzazione
La polarizzazione è un tratto distintivo del fenomeno Trump. Da un lato, i sostenitori lo celebrano come un anticonformista capace di sfidare le élite; dall’altro, i detrattori lo dipingono come una minaccia alla democrazia.
Questa dicotomia, tuttavia, rischia di oscurare una valutazione obiettiva del suo operato.
Ad esempio, mentre alcune misure economiche hanno favorito la crescita occupazionale, altre scelte – come il taglio delle tasse per i ceti più abbienti – hanno alimentato disuguaglianze.
Allo stesso modo, la retorica anti-immigrazione ha consolidato il consenso nella base elettorale, ma ha anche inasprito i conflitti sociali.
Il Ruolo dei Media: tra Spettacolarizzazione e Tifoseria
L’informazione mainstream e i circuiti della controinformazione contribuiscono alla polarizzazione. Da una parte, i grandi network tendono a banalizzare le posizioni di Trump, riducendole a provocazioni; dall’altra, alcuni ambienti del dissenso lo idealizzano come un’icona della ribellione, trascurando aspetti problematici del suo mandato.
Questo schema replica dinamiche tipiche dello sport, dove prevale la logica del tifo contrapposto. Il risultato è un giornalismo sempre più emotivo, che privilegia il sensazionalismo rispetto all’approfondimento.
La Complessità dei Personaggi Pubblici: Il Caso Musk e Oltre
La tendenza a categorizzare i leader in “buoni” o “cattivi” non riguarda solo Trump. Figure come Elon Musk, ad esempio, vengono osannate o criticate in base a narrative predefinite.
Musk è stato sia lodato per la difesa della libertà di espressione su X (ex Twitter), sia attaccato per le condizioni di lavoro nelle sue aziende.
Questo dimostra che la valutazione dei personaggi pubblici richiede una prospettiva sfaccettata, in grado di riconoscere luci e ombre senza scivolare nella retorica manichea.
Verso un Giornalismo più Obiettivo?
La sfida per il giornalismo contemporaneo è recuperare un ruolo di mediazione critica, superando la tentazione dello storytelling polarizzante.
Ciò implica abbandonare la logica delle “tifoserie” per adottare un approccio analitico, capace di distinguere tra promesse elettorali, risultati concreti e contraddizioni intrinseche.
Solo attraverso un’informazione equilibrata è possibile formare cittadini consapevoli, in grado di partecipare al dibattito pubblico con spirito critico e senza pregiudizi ideologici.
Analisi delle Fonti e Prospettive Future
Le dichiarazioni di Trump vanno contestualizzate nel panorama più ampio della politica statunitense, dove il confronto tra progressisti e conservatori si intensifica in vista delle prossime elezioni. La capacità del tycoon di mantenere il controllo sul Partito Repubblicano dipenderà dalla coerenza tra le sue posizioni e le aspettative dell’elettorato.
Intanto, l’eredità del suo primo mandato – tra accordi commerciali rinegoziati, tensioni internazionali e trasformazioni nella Corte Suprema – continuerà a influenzare gli Stati Uniti indipendentemente dagli esiti elettorali.
La lezione più importante emersa dall’era Trump riguarda la necessità di un dibattito pubblico maturo, in grado di accogliere complessità e ambiguità.
La semplificazione eccessiva, alimentata da social network e media tradizionali, rischia di erodere le basi del dialogo democratico. In un’epoca segnata da crisi globali e trasformazioni accelerate, la capacità di analisi critica rimane uno strumento essenziale per navigare la realtà senza cadere nelle trappole della propaganda o dell’indignazione sterile.
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