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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Approfondimento Stoico è a cura dello scrittore ed antifilosofo Michele Putrino e Beatrice Silenzi, direttore responsabile.

Non devo avere paura.
La paura uccide la mente.
La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale.
Guarderò in faccia la mia paura.
Permetterò che mi calpesti e mi attraversi.
E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso.
Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla.
Soltanto io ci sarò.

(da Dune di Frank Herbert)

Nell’appuntamento di oggi l’attenzione si focalizza sulla Lettera 85 a Lucilio di Seneca in cui viene messa in luce la tematica della paura. 

Nello stoicismo questo punto è focale. Un’emozione che tutti abbiamo sperimentato, eppure quando diventa soverchiante, ci limita, ci depotenzia, influenza negativamente la nostra qualità di vita.

L’uomo, armato di ragione è capace di affrontare e superare le proprie paure.
Comprendere la natura della paura è fondamentale: da dove nasce?

È la risposta emotiva ad una minaccia percepita, reale o immaginaria, ma gli stoici dichiarano che non sono le cause esterne a determinare le nostre emozioni, ma solo il modo in cui viviamo questi eventi.

La preparazione stoica e la ragione sono potenti alleate nella lotta contro la paura, che deve essere esaminata in maniera logica, sfidando ogni credenza irrazionale.

La pratica stoica è utile nella “premeditazione delle avversità” (premeditatio malorum), che consiste nel riflettere in anticipo sulle potenziali difficoltà e sfide.

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