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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Viaggio nella Storia Contemporanea è a cura del giornalista e scrittore Franco Fracassi – già co-autore di una collana di 12 volumi dal titolo “Nei Secoli Brevi” – che commenta con Beatrice Silenzi fatti e personaggi degli ultimi 120 anni.

Sir Leonard Winston Churchill Spencer, è stato uno dei più importanti uomini di Stato della storia inglese.
Nasce nel novembre del 1874, suo padre appartiene alla migliore aristocrazia britannica, mentre la madre, Jenny Jerome, è figlia del proprietario del New York Times.

Da giovane cadetto insegue sogni di gloria, quindi, tentato dall’attività politica, Churchill si ritira dalla vita militare e, appena scoppiata la guerra del Transvaal, si reca in quei luoghi e vi assiste in qualità di corrispondente di guerra.

Fatto prigioniero dai Boei, riesce a evadere e può, in questo modo, inviare al suo giornale il racconto delle proprie esperienze. Sicuro di sè, affascinante e arrogante, non resta a lungo conservatore: nel 1904 si avvicina ai liberali e si lega con i rappresentanti radicali, in particolare con Lloyd George.

Viene nominato prima ministro del Commercio, poi Primo Lord dell’Ammiragliato nella Prima guerra mondiale ed è in questi anni che il suo ruolo si fa contraddittorio, tanto da compromettere la sua carriera politica.

Negli anni della Grande Depressione a Churchill, infatti, vengono preclusi incarichi di governo.
Quando però, nel settembre del 1939, l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania, il suo punto di vista viene rivalutato e l’opinione pubblica si esprime apertamente a favore del suo ritorno all’Ammiragliato.

Succede a Chamberlain come Primo Ministro nel 1940 e per tutto il quinquennio della Seconda guerra mondiale, alla cui fine, nel 1945 è ammirato in tutto il mondo. 
Terminato il conflitto Churchill racconta il conflitto a modo suo, scrivendo migliaia di pagine per cui viene premiato nel 1953 con il Nobel.
Si spegne a Londra il 24 gennaio 1965 e le esequie, alla presenza della Regina Elisabetta, sono trionfali.

Ma in tutta questa cronistoria, ci sono parecchi aspetti oscuri, che la narrazione ufficiale non indaga, né analizza.
Pagine che la storia “scritta dai vincitori” non racconta, che sono permeate di razzismo e violenza, di manovre segrete di potere.
Pagine desecretate solo in questi ultimi anni che descrivono di un carteggio tra Churchill e Mussolini e che chiariscono in maniera inequivocabile personaggi e fatti cruciali del Novecento.

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