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Su Fabbrica della Comunicazione la rubrica Libero Pensiero è cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile, qui con Franco Fracassi. 

Il libro “Persepolis” è il nuovo lavoro di Franco Fracassi che parla di un Iran poco conosciuto.

Ecco un passo: “Elementi apparentemente in antitesi tra di loro in Persia convivevano ormai da anni. Il visitatore, anche distratto, si rendeva conto in poco tempo della complessità del Paese, della vivacità della sua società e delle contraddizioni della sua vita quotidiana.

Molte donne oramai non portavano più il chador, ma solamente un semplice velo, anche colorato, appena appoggiato sulla nuca.

Donne adulte e anche adolescenti apparivano spesso, nei comportamenti quotidiani, così ardite e autonome da far invidia alle loro coetanee scandinave.

Non era insolito per un uomo o un ragazzo essere rimorchiato per strada, invito a cena incluso.

Le feste private, una volta sotto controllo da parte delle guardie del popolo anche quando si svolgevano in casa, si tenevano improvvisamente in locali pubblici, senza problemi.

E nelle feste private alle donne era consentito togliersi il velo e ballare (mentre entrambe le cose erano espressamente vietate per legge alle iraniane di età superiore ai nove anni)”.

Curiosità, aneddoti, storia, tradizioni e tante fotografie dello stesso Fracassi, raccontano una terra ed un popolo che conosciamo distrattamante, se non affatto.

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