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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica Viaggio nella Storia Contemporanea è a cura del giornalista e scrittore Franco Fracassi – già co-autore di una collana di 12 volumi dal titolo “Nei Secoli Brevi” – che commenta con Beatrice Silenzi fatti e personaggi degli ultimi 120 anni.

Nella rubrica in cui si approfondiscono tematiche e protagonisti del Novecento, si parte dal Sudafrica che agli albori del secolo, divenne improvvisamente importante per l’Impero britannico (e non solo). Ed al Sudafrica è legata anche l’ascesa dell’uomo che incendiò più di chiunque altro quella regione: Cecil Rhodes.

Sul sottosuolo furono scoperti ricchissimi giacimenti di diamanti (prima) e di oro (dopo) e fu proprio a causa di questi minerali preziosi che giunsero da tutto il mondo avventurieri in cerca di fortuna.

La prima grande compagnia che fu costituita allo scopo di estrarre e commercializzare i diamanti del Sudafrica era inglese, non boera per quanto il nome lo lasci invece pensare.
Si chiamava (e tutt’oggi si chiama) “De Beers” e fu fondata dallo stesso Rhodes, dopo aver acquistato terreni diamantiferi dai fratelli De Beers, coloni boeri, che vendettero il loro appezzamento di terreno ad un prezzo più che ragionevole, pensando che scavare per estrarre pietre preziose fosse solo una grande scocciatura.

L’Imperialismo, dunque, soprattutto quello rivolto verso l’Africa, diede il via a una vera e propria corrente culturale e letteraria, in cui veniva sviluppato il concetto del “buon selvaggio” e convinse l’Europa che – in quanto razza superiore – avesse la missione di evangelizzare e trasmettere in altri continenti i valori della propria civiltà, compresi quelli politici.

Il Kaiser Guglielmo II si atteggiò a protettore della libertà dei boeri contro l’imperialismo britannico. L’opinione pubblica inglese reagì vivacemente individuando nell’atteggiamento del Kaiser una minaccia alla propria sovranità nel Sudafrica, terra in cui si scontrarono britannici contro boeri, ma anche tedeschi contro britannici.
La stessa guerra anglo-boera fu un conflitto per procura e probabilmente, il primo grande conflitto moderno.

L’occupazione europea (1885-1960), ha mutato definitivamente il volto dell’Africa. Non solo perché gli europei hanno deliberatamente attentato al patrimonio culturale dei popoli africani, quanto per il fatto che, entrando in contatto con le civiltà dell’Occidente, questo provocò la dissoluzione di quelle africane.

In questo appuntamento si approfondiscono le Guerre Anglo-Boere in Sudafrica, la creazione dei primi campi di concentramento (chiamati “Lager” dagli stessi Boeri) e la nascita (nel 1948) dell’Apartheid.

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