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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

La Neuralink – azienda fondata e finanziata da Elon Musk – riesce ad oltrepassare quell’ultimo step che porta al transumanesimo, impiantando il chip Telepathy nel cervello di un essere umano.

Telepathy non legge il pensiero, ma coglie dal cervello i segnali legati all’intenzione di fare un movimento e li traduce affinché un robot, all’esterno, possa compiere l’azione al posto di chi è immobilizzato o inabile a farlo (si pensi ad un paralizzato o un paraplegico).

Delle dimensioni di un bottone, Telepathy ospita un migliaio di elettrodi flessibili che amplificano i segnali dei neuroni, li raccolgono e li trasmettono all’esterno in wireless.

“Posizionato sul cranio con l’aiuto di un robot per la microchirurgia, il bottone funziona come un hub che raccoglie i segnali dagli elettrodi decodificando l’intenzione di movimento, Quindi trasmette i segnali a un robot esterno che fornisce assistenza” dice un esperto dell’Iit.

Musk è entusiasta: “L’uso iniziale è per chi ha perso l’uso delle gambe. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto usarlo”.

Inoltre, come accade da quando sono iniziati i test su scimmie e maiali (con esiti disastrosi) nessuna delle sperimentazioni fatte finora è stata mai descritta in articoli su riviste scientifiche.

L’unica descrizione è stata fatta nel 2019 dallo stesso Musk in una sorta di libro bianco, il “Neuralink White Paper”. 

Eppure il suo obiettivo a lungo termine è molto più ambizioso.
È quello che aveva espresoo nel 2016, quando, cioè, aveva fondato l’azienda Neuralink, specializzata nello sviluppo di interfacce uomo-macchina.

In questi giorni il mainstream riporta con clamore questa notizia.

Ed infatti è un tripudio di post in cui Musk esalta l’efficienza del chip in grado di rilevare i segnali delle cellule nervose, tacendo però s altre questioni, non meno importranti che Enrica Perucchietti, nel suo libro “Cyberuomo” ha affrontato e denunciato diversi anni fa.

 

Per approfondire 

CHIP NEL CERVELLO. LE NOVITÀ DI ELON MUSK.

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