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Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.

Elon Musk, magnate americano, durante una conferenza di fronte ai dipendenti SpaceX, ha rilanciato il suo piano per il Pianeta rosso. E lui vuole essere l’uomo della provvidenza, colui che porta l’umanità su Marte “prima che scoppi la terza guerra mondiale, quando probabilmente lanceranno bombe nucleari sulla Luna”.

Un piano B, insomma. Un pianeta fuori portata dai missili atomici, su cui estendere la nostra civiltà e, in particolare Musk ha ripreso il discorso dei costi di lancio di Starship, in quanto è necessario utilizzare circa mille astronavi per portare su Marte tutto il materiale necessario alla costruzione di una piccola città.
Tutto fattibile entro 20 anni!

Alla conquista del Paneta rosso, dunque, anche se, al momento non si riesce ancora a raggiungere nuovamente la Luna…

Altro punto importante da segnalare riguarda la geoingegneria di gestione della radiazione solare e l’esperimento iniziato negli Stati Uniti, ad Alameda in California, che gli stessi organizzatori hanno mantenuto segreto per paura che gli attivisti potessero fermarlo.

Il progetto si chiama CAARE (Coastal Atmospheric Aerosol Research and Engagement) ed è il primo esperimento all’aperto di tale tecnologia, che durerà fino alla fine di maggio e che mira a ridurre la temperatura schermando i raggi solari.

Ma quale sarà il suo impatto? E quali le conseguenze e le ricadute ecologiche e sociali? 

“Il mondo ha bisogno di far progredire rapidamente la sua comprensione degli effetti delle particelle di aerosol sul clima”, ha dichiarato Kelly Wanser, direttore esecutivo di SilverLining, gruppo di sostegno alla ricerca di geoingegneria, in un comunicato stampa, mentre l’Università di Washington ha invece emesso un comunicato in cui esalta il proprio impegno per una scienza integrata con l’impegno sociale.

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