Clicca per guardare il video
Su Fabbrica della Comunicazione, la rubrica della domenica mattina a cura di Beatrice Silenzi – giornalista e direttore responsabile – con Enrica Perucchietti si chiama L’Altra Domenica.
Le Dimissioni di un Fondatore: Fine di un’Era
Klaus Schwab, fondatore e volto storico del World Economic Forum (WEF), ha annunciato il proprio ritiro da presidente e membro del consiglio di amministrazione con effetto immediato.
La decisione, motivata dal raggiungimento dell’88° anno di età, chiude un capitolo durato 55 anni, durante i quali Schwab ha plasmato l’organizzazione come piattaforma globale per l’élite politica, economica e tecnocratica.
Il distacco non è avvenuto in modo sereno. Dietro la narrazione ufficiale del pensionamento si celano scandali e pressioni interne, culminati in un’uscita forzata dalla scena pubblica.
Gli Scandali: Opacità e Abusi di Potere
L’addio di Schwab è stato accelerato da due vicende parallele.
La prima risale a un’inchiesta del Wall Street Journal del 2023, che denunciò una gestione opaca del WEF, con accuse di molestie, abusi e discriminazioni sistematiche, in particolare verso donne e dipendenti afroamericani.
Un’immagine in netto contrasto con i principi di inclusività e sostenibilità propagandati dall’organizzazione.
Il rapporto rivelò un ambiente lavorativo tossico, dove le gerarchie proteggevano comportamenti inappropriati, minando la credibilità del Forum come modello di governance etica.
Il secondo scandalo, esploso pochi giorni prima delle dimissioni, ha coinvolto direttamente Schwab e la moglie Hilde. Una lettera anonima inviata alla sede del WEF avrebbe documentato l’utilizzo improprio di fondi dell’organizzazione per finanziare massaggi in hotel di lusso, viaggi privati e spese personali, camuffati come attività istituzionali.
La rivelazione ha innescato un terremoto interno, costringendo il fondatore a un passo indietro immediato, nonostante le minacce di azioni legali contro i detrattori.
Il Paradosso del “Grande Reset”
Schwab, teorizzatore del “Grande Reset” — un piano per riorganizzare l’economia globale post-pandemica — è stato spesso associato a visioni utopistiche di sostenibilità e equità.
Gli scandali hanno messo in luce un paradosso: chi promuoveva riforme per un mondo più giusto era coinvolto in pratiche contrarie a tali ideali.
Questa dissonanza riflette un tema ricorrente tra le élite: la retorica progressista spesso maschera dinamiche di potere tradizionali, basate su privilegi e opacità.
Il Successore: Continuità o Cambiamento?
A guidare il WEF ad interim è stato nominato un ex dirigente Nestlé e Ferrari, figura emblematica del legame tra grandi corporation e governance globale.
La scelta segnala una continuità con il passato, anziché una rottura.
Il nuovo presidente incarna l’intreccio tra interessi privati e agende pubbliche, sollevando dubbi sulla possibilità di un autentico rinnovamento.
Sebbene il Forum abbia annunciato processi di riforma interna, molti osservatori ritengono che le strutture di potere rimarranno immutate, con personaggi diversi a perpetuare logiche consolidate.
Il Caso Epstein e le Ombre sul Potere Globale
Le dimissioni di Schwab riportano alla luce un altro scandalo che ha coinvolto l’élite globale: il caso Jeffrey Epstein.
Il finanziere, condannato per traffico di minori, era noto per la sua rete di contatti con politici, magnati e accademici.
La recente morte di Virginia Giuffre, principale accusatrice di Epstein e della complice Ghislaine Maxwell, ha riaperto ferite mai sanate.
Giuffre, che aveva denunciato abusi subiti da minorenne, incluso un presunto rapporto con il principe Andrea d’Inghilterra, è deceduta in circostanze misteriose il 24 aprile, dopo aver dichiarato pubblicamente di non volersi mai suicidare.
Il caso Epstein rappresenta un simbolo della cultura dell’impunità tra i potenti. Documenti rilasciati dall’FBI sotto l’amministrazione Trump hanno confermato legami tra il finanziere e figure di spicco, ma molti dettagli rimangono oscurati.
La Maxwell, attualmente in carcere, si ritiene custodisca un “libro nero” con informazioni compromettenti, usato per ricattare personalità influenti. Questo reticolo di segreti illustra come il potere possa corrompersi, proteggendo crimini in cambio di silenzio.
Società e Complicità: Normalizzazione dell’Ipocrisia
Gli scandali del WEF e di Epstein sollevano interrogativi più ampi sulla società contemporanea. L’ipocrisia delle élite — che predicano uguaglianza mentre praticano discriminazione — non è una novità, ma la reazione pubblica sembra sempre più passiva.
La normalizzazione di tali dinamiche riflette un adattamento collettivo a sistemi percepiti come inevitabili.
Il WEF, nonostante i suoi fallimenti etici, rimane un attore chiave nel promuovere agende come la quarta rivoluzione industriale e il transumanesimo.
Progetti che, privi di un controllo democratico, rischiano di acuire disuguaglianze e sorveglianza.
La sfida è decifrare se queste iniziative siano strumenti di progresso o veicoli per consolidare il potere di pochi.
Oltre le Illusioni del Cambiamento
Le dimissioni di Klaus Schwab segnano la fine di un’era simbolica, ma non quella del World Economic Forum o delle sue ideologie. Il sistema sopravvive ai suoi personaggi, adattandosi a nuovi volti e narrative.
La lezione da trarre è chiara: il vero cambiamento non deriva dal ricambio di individui, ma dalla trasformazione delle strutture di potere e dalla richiesta di trasparenza e accountability.
La morte di Virginia Giuffre e gli scandali del WEF ricordano che la giustizia rimane elusiva per i potenti. Tuttavia, ogni rivelazione offre un’occasione per smascherare ipocrisie e pretendere un autentico rispetto dei diritti.
In un’epoca di sfiducia istituzionale, il compito dei cittadini è vigilare, rifiutando la rassegnazione e costruendo alternative inclusive e realmente democratiche.
Il video pubblicato è di proprietà di (o concesso da terzi in uso a) FABBRICA DELLA COMUNICAZIONE.
E’ vietato scaricare, modificare e ridistribuire il video se non PREVIA autorizzazione scritta e richiesta a info@fcom.it.